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Dalla prima lettera ai Corinzi

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"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che risuona o cembalo che strepita. Se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi tanta fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei averi e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, è benevola la carità. Non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia di orgoglio, non manca di rispetto, non cerca II proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si rallegra della verità. La carità tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà, la conoscenza svanirà. [...] Ora, dunque, rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. La fede finirà, la speranza finirà, ciò che rimarrà è la carità, perché la più grande di tutte!"


                            (1 lettera Corinzi 13,1-13)

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